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Vaccaro: "Con il Governo Letta accenderemo i riflettori su Napoli e Salerno per ripartire dal sud"

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guglielmo-vaccaroIl deputato quarantaseienne del Partito democratico Guglielmo Vaccaro, massima espressione della corrente lettiana campana, lavora al fianco del Premier Enrico Letta fin dai primi anni ’90. Dal dicembre 1999 al maggio 2001 è stato componente della sua Segreteria Tecnica quando Letta era Ministro dell’Industria. Proprio Vaccaro ha voluto Letta – che da Ministro più giovane d’Italia per le Politiche Comunitarie del Governo D'Alema è stato designato qualche settimana fa dal Presidente della Repubblica Napolitano per formare il nuovo Governo – alle elezioni politiche dello scorso febbraio come capolista Pd nel collegio Campania 2, quello della provincia di Salerno, spostando la sua candidatura nel collegio di Napoli e provincia, Campania 1.
"Abbiamo avuto un grande privilegio ad avere il futuro Premier candidato a Salerno. Bisognerebbe mandare un biglietto di ringraziamento a chi l'ha pensato - commenta caustico Vaccaro. Poi il tono si fa serio e si passa a parlare degli obiettivi che il nuovo Governo si prefigge.
Superata la fase delle nomine e dopo il week end di ritiro nell'abbazia a Sarteano, il Primo Ministro Letta si è dichiarato pronto a partire con il suo governo. Ai ministri ha chiesto di attenersi all’impegno di restare fuori dalla vicende politiche e partitiche, a cominciare dalla campagna elettorale per le amministrative in corso, e di concentrarsi sulle tematiche dei propri settori specifici.
“Il programma del governo verterà su quattro punti essenziali – spiega Vaccaro – che saranno affrontati nei primi 100 giorni. Al primo posto ci sono i giovani e l'occupazione, poi il decreto Imu, una serie di agevolazioni fiscali, l'abolizione dell’attuale legge elettorale e l’avvio della riforma della politica. In più, il governo nominerà una commissione di esperti esterni per le riforme costituzionali che sarà presieduta dal Premier".
Quali sono le assolute priorità?
"Fin dall’incarico, Letta ha sottolineato che le direttrici sono due: lavoro e riforme istituzionali. Punta al grande rilancio dell’economia e al superamento radicale dell’impianto attuale che ha portato l’Italia nelle condizioni di difficoltà in cui versa oggi, al superamento del bicameralismo e al cambio della legge elettorale, alla riduzione dei parlamentari e alla revisione della distribuzione tra centro e periferia dei poteri. Raccogliendo un’ampia maggioranza le riforme potranno essere approvate senza ricorso ai referendum. Per il lavoro e l’economia, i giovani saranno messi prima di tutto. In pochi mesi il Governo misurerà la sua azione sulla capacità di restituire la speranza a chi non ha trovato ancora un lavoro o a chi l’ha perso. L’Europa ha già dato disponibilità ad allentare i vincoli del Patto, quindi avremo anche le risorse necessarie. In più ci sarà la piattaforma di azione che i saggi hanno elaborato per il Presidente della Repubblica, che diventerà la bussola per la navigazione quotidiana del Governo”.
Sulla questione del finanziamento ai partiti?
“Bisogna andare verso un sistema in cui anche i cittadini possono decidere liberamente di sostenere avendo anche possibilità di detrazioni fiscali. Il sistema attuale ha portato a degenerazioni che non sono giustificabili né commentabili e quando un albero dà frutti marci non c’è alternativa, bisogna tagliarli".
Con il nuovo governo si potrebbero aprire interessanti prospettive per la Campania...
"Senza dubbio. Insieme agli altri parlamentari campani ho il dovere di mantenere alta l’attenzione del Governo sulle vicende della nostra regione: la crisi enorme che l’economia sta scontando, la disoccupazione crescente, le difficolta dei giovani, il ritardo drammatico dell’impegno delle donne nel lavoro e nella vita attiva. Mi sento di poterlo fare, indirizzando le mie richieste ad un Premier con il quale ho costruito una grande consuetudine di relazioni ormai solidissime sia umane che politiche. Penso che Letta possa fare tanto sia per Salerno e provincia che la Campania tutta. La campagna elettorale delle politiche dello scorso febbraio ha creato una saldatura tra il Primo Ministro e la nostra regione. Abbiamo fatto moltissime cose sia a Salerno e provincia, nel suo collegio, che a Napoli e provincia, quando è venuto a testimoniare la sua solidarietà al mio impegno napoletano. Potergli nel tempo segnalare e ricordare di accendere l’attenzione sulle grandi questioni legate alla nostra terra sarà di certo più facile proprio perché c’è stato questo vissuto. Un vissuto che abbiamo con grande lungimiranza immaginato, poi difeso e realizzato come un momento che si sta rivelando una delle più grandi occasioni che la nostra realtà possa avere a disposizione. Foriero di prospettive importanti per tutti quelli che hanno a cuore la crescita della Campania. Ci saranno tanti protagonisti da valorizzare: io m’impegno per favorire tutto ciò”.
Qual è la sua posizione in merito alle difficoltà interne al Pd emerse con forza negli ultimi mesi?
“I momenti di crisi spingono a scegliere. Il partito alla fine ha scelto di aderire alla proposta avanzata dal Presidente della Repubblica. E’ stato un percorso durissimo, che ha portato ad un sacrificio enorme, quello di una personalità di cui nel tempo impareremo ad apprezzare la statura generosa e autorevole, Pierluigi Bersani. Grazie a questo sacrificio e alle scelte successive oggi abbiamo un Primo Ministro che viene dalla guida del Partito Democratico. Dovremo fare un lavoro di sintesi e di amalgama non scontato. Letta ha tutte le qualità per farlo quotidianamente e bene. Se – come credo – tra qualche anno ci troveremo alla prova dei fatti ci troveremo fuori dalla crisi economica, con tanti nuovi posti di lavoro, con un’economia che riprende a crescere, capiremo che anche questo travaglio sarà servito a crescere come partito e come responsabilità e ciò mettere tutto al servizio del Paese. Ci sono crisi che possono rivelarsi, in maniera inaspettata e alla luce del tempo che passa, anche salutari”.


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